Torino – Sedici anni di carcere per il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Jean Louis De Cartier. I due proprietari della Eternit sono stati riconosciuti colpevoli di disastro doloso e di rimozione delle cautele antiinfortunistiche. Il Tribunale ha ritenuto i due imputati colpevoli di tali reati solo per le condizioni negli stabilimenti di Cavagnolo, in provincia di Torino, e Casale Monferrato (Alessandria). Per gli stabilimenti di Bagnoli (Napoli) e Rubiera (Reggio Emilia), i giudici hanno dichiarato di non dover procedere perché il reato è prescritto. La sentenza è stata letta dal presidente del Tribunale Giuseppe Casalbore che, a seguire, ha elencato i vari indennizzi spettanti alle parti civili. Lunghissimo l’elenco del risarcimento danni e delle provvisionali per le parti civili: tra questi 4 milioni al Comune di Cavagnolo e 25 milioni per il Comune di Casale, 100 mila euro a Cgil nazionale, Associazione familiari e vittime dell’amianto e Legambiente onlus. Venti milioni alla Regione Piemonte, settantacinquemila a Wwf Italia. Undici milioni a Inail. E, inoltre, ai familiari è stato riconosciuto un risarcimento medio di 30mila euro ciascuno. Il presidente dell’Associazione familiari vittime dell’Amianto, Bruno Pesce, ha commentato: «Rende giustizia alle famiglie. E’ una pena giusta, severa». La sentenza riguarda la morte per amianto di 2.191 persone ed è stata accolta in aula da lacrime liberatorie. Hanno pianto, stringendosi l’uno a l’altro, i parenti delle vittime italiane, ma anche gli esponenti delle delegazioni straniere.
Morti per amianto, sedici anni ai padroni… (di Elena Ciccarello, fonte: Il Fatto Quotidiano)
Amianto, la strage continua… (di Mario Portanova, fonte: Il Fatto Quotidiano)
Osservatorio Tg (fonte: Articolo 21)
Processo Eternit, sentenza storica (fonte: Articolo 21)
Eternit, sentenza storica… (di Stefania Divertito, fonte: metronews)
Eternit, Torino oggi ci parla di un punto… (di Stefania Divertito, fonte: Toghe verdi)