Firenze – Marcello Dell’Utri avrebbe svolto una attività di <<mediazione>>, ponendosì come <<specifico canale di collegamento>> tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi. Lo scrivono i giudici della Corte di Appello di Parlermo nelle 641 pagine della sentenza, con la quale il senatore del Pdl lo scorso 29 giugno è stato condannato a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Dell’Utri era stato condannato per i fatti avvenuti fino al 1992 e assolto per quelli successivi. Nelle motivazioni della sentenza, depositate oggi, i giudici scrivono inoltre che il mafioso Vittorio Mangano fu assunto come “stalliere” ad Arcore su volontà dello stesso Dell’Utri al fine di garantire l’incolumità di Berlusconi (link).